Stefania, Giusy e Daniele. Diario 28 Marzo 2017

La mattina inizia puntuale con Mr Dom che non finisce di scusarsi per la sua assenza del giorno prima, cose che da noi manco si fanno più e questo ci fa pensare molto…. Ma tornando a noi, arriviamo al centro è subito una nuvola di bimbe e bimbi che ci corre incontro raggianti di vederci e ci dimostrano tutto il loro amore incondizionato urlandoci gooooooooood mooooooooorning teeeeeeeeeeacher…. Anche questa sembra l’accoglienza di tutti i giorni nel nostro posto di lavoro….. Continuiamo a pensare…..
Dopo baci e abbracci collettivi, cosa rarissima in questo Paese dove due innamorati non possono neanche tenersi per mano per non destare scandalo, partiamo con le attività quotidiane con i piccoli. Notiamo però subito l’assenza di mr. Sokkea, cosa stranissima visto che è sempre presente; ma dopo pochi minuti lo vediamo apparire raggiante sulla stradina che costeggia il centro con due biciclette una nuova di pacca e l’altra di seconda mano ma pur sempre una signora bicicletta che la nostra amica di viaggio Josie ha regalato ai due piccoli che sosterrà a distanza una volta tornata in Italia.
I bambini incuriositi si guardano un attimo intorno e quando capiscono che sono per loro non stanno più nella pelle e subito cavalcano i loro nuovi destrieri di latta che li accompagneranno durante le loro avventure nelle campagne di Domnak Chamboak.
Per la piccola Ni Ta (che ha solo 3 anni) le cose non si mettono bene in quanto la sella è troppo alta e le rotelle che la sostengono non le permettono di andare sul pavimento di sassolini che delimita il centro, ma come ogni supereroe che si rispetti, giunge in suo aiuto il fratello che non la perde un secondo di vista e che le insegna tutto.
Una volta abbassata la sella tutto comincia a funzionare anche se tra le risate generali risulta molto goffa alla guida…. Ma di Valentino Rossi ne esiste solo uno…..
Dopo poco iniziano le lezioni e Mr Sokkea ci prende in disparte per comunicarci una notizia pessima.
Due fratelli, dei quali uno viene al centro, ma che purtroppo non ha ancora l’adozione a distanza (ce ne sono circa 50 ancora che non sono sostenuti da sponsor stranieri tramite il progetto DAP). Sono affetti da un virus che ha colpito l’orecchio e che se non curato in tempo genererà sicuramente problemi seri e in questo Paese potrebbe anche causare la morte, come già successo in passato. Oltre a questo il padre dei due piccoli ha perso da pochi giorni il suo, cosa che complica ulteriormente il quadro della situazione.
Appresa la notizia subito ci attiviamo per raccogliere tra noi il denaro per pagare la visita al bimbo oltre al trasferimento a Kampot via tuk tuk.
Il padre è stato convocato per domani alle 10 per fargli capire l’urgenza della visita e per rassicurarlo del fatto che i medici​ saranno competenti, fatto indispensabile per convincerlo a portare i suoi bambini immediatamente a fare la visita. Infatti qui la gente non si fida ancora della medicina moderna, ma si affida ancora ad antiche usanze e alla medicina tradizionale fatta di erbe e preghiere che non fanno certo male, ma di sicuro non salveranno la vita dei suoi piccoli.
Rattristati ma determinati consumiamo il pranzo continuando a studiare la strategia migliore per convincere il papà dei piccoli con mr Sokkea che ci aiuterà a non commettere errori.
Dopo pranzo cominciamo a preparare i pacchi di noodles e il latte condensato che viene distribuito una volta al mese ai ragazzi che frequentano ormai la scuola secondaria e che quindi non frequentano più le classi del centro dove invece ogni giorno viene fornita la merenda.
Una volta finita la distribuzione e i mille abbracci e ringraziamenti partiamo alla volta di Kep per la cena.
A domani…E sarà una lunga giornata pensiamo.

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