Eccoci di nuovo, partiamo alla volta del centro, oggi però non ci accompagna mr. Dom impegnato molto probabilmente con il suo piccolo bimbo di appena 4 mesi, ma un suo fidato famigliare lo sostituisce egregiamente.
La mattinata vola via con la solita routine fatta di lezioni di inglese, canzoncine in lingua khmer e tabelline come se non ci fosse un domani, e la gioia più grande è guardare da lontano, per non interrompere il clima di attenzione generale, questi piccoli angeli che con le loro matitine spuntate solcano i quadernini dipingendo veri e propri capolavori, dovete sapere infatti che la lingua khmer per noi barang (stranieri) è come il geroglifico egizio.
Mentre le due ragazze Stefy e Josie interagiscono con le classi, Daniele sempre sotto un sole accecante e rovente aiutato da Sokkea e da un vicino finiscono le tanto agognate altalene che subito vengono prese d’assalto dai numerosi bimbi che non aspettavano altro.
Una volta consumato il pranzo riprendono le lezioni con i bimbi del pomeriggio e subito dopo aver udito il suono della campanella, che qui al centro è un vecchio cerchione arrugginito che viene percosso a turno da uno dei bimbi o delle bimbe con un pezzo di ferro altrettanto arrugginito, ci si ritrova per l’appuntamento quotidiano con il mega girotondo che conclude la giornata.
Una volta ritornati a Kep dopo esserci rifocillati nell’unico ristorante veramente italiano che ci fa sentire un po’ a casa con delle ottime paste cucinate come dalla mamma (da Alberto, un espatriato che vive qui da circa 4 anni) ci andiamo a fare una doccia e scappiamo a letto…. Alle 8 di sera… Stremati ma colmi di felicità e pronti per una nuova giornata.
A domani