Stefania, Giusy e Daniele. Diario 22 Marzo 2017

Ciao a tutti. La giornata di oggi comincia sempre con il sorriso cordiale di mr. Dom che dopo aver acceso il suo “bolide” ci accompagna al centro.
Appena arrivati notiamo che sono stati portati alcuni pali di legno che Daniele e Sokkea avevano acquistato per la sistemazione delle altalene e quindi dopo un rapido brefing con lo staff che si occupa dei bambini ci dividiamo i compiti assegnati.
Daniele si adopera per preparare i buchi nel terreno che ospiteranno appunto i due pali per la messa in sicurezza delle due altalene che non sono più stabili, lavoro alquanto semplice ma da svolgere sotto il sole cocente e avvolto da un’umidità che si trova solo in un bagno turco e quindi tutto risulta facile ma spossante.
Stefania e Josie come al solito si occupano delle lezioni di inglese che si svolgono nei pochi spazi a disposizione dei piccoli e quindi alcuni di loro hanno la sfortunata sorte di dover stare al chiuso nella piccola libreria resa rovente dal sole che picchia come un martello sul tetto in lamiera.
Subito dopo pranzo andiamo con Sokkea a bere un ottimo coffe ta ko cioè caffè ghiacciato con una punta di latte condensato, un tocca sana per questa giornata rovente.
Finita la pausa  pranzo ci organizziamo per andare a fare visita ad un’altra parte del villaggio che ieri non avevamo potuto raggiungere per mancanza di tempo.
Passiamo di casa in casa a consegnare i vestiti che ci avete donato ed in ogni piccola baracca di lamiera e legno inizia subito una specie di festicciola con tanto di regali a noi (cocchi giovani appena raccolti che ci rifocillano immediatamente).
Finito il giro ricchi di gioia per aver visto le reazioni​ di questi poveri ma fieri cambogiani ci dirigiamo di nuovo al centro per concludere le attività quotidiane.
Per completare Daniele da buon italiano costruisce una porta per poter far giocare i bimbi a calcio e dopo altri tre litri di sudore finalmente riusciamo e vedere una partita di calcio tra i piccoli che si tirano scarpate come se stessero giocando la finale di Champions League.
Una volta suonata la campana di fine giornata ci raduniamo nel campo prima utilizzato per la partita per un mega girotondo che finisce in un mare di risate quando tutti ci si butta per terra sbranati dalle formiche rosse che popolano la terra del centro​.
Torniamo stremati sudati sporchi ma soprattutto felici per aver fatto tutto quello che ci eravamo promessi e consapevoli che quel poco tempo che riusciamo a dedicare ai nostri angioletti sarà prezioso per questi piccoli che a casa non avrebbero spazi per potersi sfogare come fanno al centro.
Ora vi salutiamo e rimandiamo il proseguimento della nostra esperienza a domani.
Chum rea plea (arrivederci)

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