My name is Bond ……. Jane Bond n. 19 – 19 marzo 2015 Il gran finale

Dopo la mia ultimissima lezione d’inglese e la pausa con pane ed una mela, lavate! I bambini non DAP sono andate a casa e con l’aiuto di due bambine i tavoli sono state riempite di regali per questo trimestre: penne, matite, colori, tempera matite, righelli di due tipi 5 libri d’esercizio a testa, la borraccia con tazza, ed alla fine completi sportive chi Juventus, chi Manchester United, comprese scarpe. Trovare le misure giuste non era facile e mi sa qualcuno le porterà l’anno prossima. Con la borsa della spesa pieno andavano da To per firmare e lui le dava anche i soldi della mancia. Poi sono andate tutti a cambiarsi e stavano proprio bene. Perfino To, Chanta e Soeurn avevano i completi, ma del Milan!
I bambini sono tornati a casa ma la giornata non era finito.

Non sono andato a mangiare con i miei compagni di lavoro. Dovevo imparare a fare gli oggetti con i palloncini. Non è mica facile in particolare se gli istruzioni volano via nel vento gradito che si solleva verso mezzogiorno. Una pompa non funzionava e con l’altra ci stavamo mettendo una vita. Per fortuna, tornando da pranzo i ragazzi hanno portato una pompa seria, da bicicletta, di quelli da tenere fermo con il piede. Così il mio problema era che avevo mezza dozzina di bambini che mi offrivano i palloncini “teacher, teacher this one” sono riuscita a fare delle spade, un cane e delle corone ma poi vedevo delle creazioni molto belle che non avevo fatto io, i bambini si sono auto didatti è molto meglio di me. C’erano un bel po’ di scoppie poi hanno cominciato ad attaccarle tutto intorno. Avevano portato anche loro dei piccoli palloncini ma chi sa perché man mano che le ragazze gonfiavano e attaccavano i maschi si divertivano a farle scoppiare. Dopo quasi un ora avevamo finito e sono cominciate i giochi.

Per fortuna hanno avuto rispetto della mia venerata età e non mi hanno fatto participare ai giochio.
Primo gioco due persone si mettano schiena a schiena con una palla in mezzo. Poi devono correre lungo tutto il campo senza perdere la palla. Fate conto che faceva 35 gradi ed il campo era in pieno sole!
Secondo gioco, questo micidiale. Da una parte dei tavole con delle bottiglie, dall’altro tre bacinelle d’acqua. I concorrente, che venivano estratti per nome da una “urna” dovevano partire da dove c’erano le bottiglie, arrivati all’acqua prendere in bocca quanto possibile, correre ancora verso le bottiglie e lasciare cadere quanto acqua possibile fino a riempire le bottiglie. Ci volevano almeno 6 corse per farlo. Divertente da guardare ma non da fare penso.
Terzo gioco: delle verdure, mi sembravano piccoli rape dall’odore. Vengano legati ad una corda che poi sono legati ad una corda in orizzontale, poi senza usare le mani una coppia deve prendere dei morsi, mangiarlo finché non è finito. Ho visto gente barrare però.
Quarto gioco:il buon vecchio salto col sacco.
Poi ci deve essere stato un’ altro che ho perso perché chiamata da un altro parte ma sono arrivati con le faccie coperto di farina.

Finito i giochi e anche i bambini che sono venute a riposare all’ombra abbiamo preparato un tavolo i con patatine, bibite di ogni genere un miscuglio bi biscotti comperati apposto e avanzati dai giorni precedente.

Sokkea ha fatto tutto un discorso alla quale hanno ascoltato in silenzio, finché una voce, leggermente polemica ha fatto tutto una tirata che tradotto era: quando torna? Avevo già pronto un fazzoletti o per me ed una per Chanta e già li ho dovuto mordermi le labbra per controllarmi, chi ha mai visto un agente segreto piangere? Ho risposto che cercherò di tornare in Novembre e lo dicevo sul serio. Naturalmente ho dovuto tenere un discorso che Sokkea ha tradotto. Mi sono limitata a dire che era stato bellissimo insegnare a loro, che mi devono promettere di continuare a studiare perché quando torno voglio vedere miglioramenti e che li amo tutti. Poi non sono riuscita ad andare avanti. Sokkea ha tradotto ed è tornato un coro di “we love you Jane”, è un pezzo che non mi chiamano teacher. Avevo detto al tuk-tuk di venire alle 17 ed erano già le 17.15. Ho mandato uno dei ragazzi per dirlo di raggiungerci.
Abbiamo dovuto controllare cosa prendevano da mangiare. Venivano chiamati fila per fila e vedevi i più grandi tutti maschi con delle espressioni preoccupati man mano che il tavolo si svuota, ma è bastato per tutti e sono anche tornati per fare piazza pulita. Rimanevano solo briciole. Ho raccolto tutte le miei cose, controllando bene ma mica mi facevano andare via “”Jane come and dance” per fortuna era musica moderna e mi sono trovata in mezzo al gruppo con una bambini piccolissima che anche l’anno scorso ha ballato come una scatenata con me. Tutti urlavano e applaudivano. Ho fatto ballare quasi tutti, poi abbracci cercando di svincolarmi. Ho dato la mano a To ma mi ha detto “posso abbracciarti” e fre urla di approvazione ci siamo abbracciati, anche con Chanta, che non osavo a guardare per paura che ci saremo messi a piangere entrambi. Sono scappata via con vari abbracci strada facendo. Una ragazza,che purtroppo non so come si chiama ma è una delle più belle e anche brave si è piantata davanti a me e guardando mi seria negli occhio mi ha detto” i’ll miss you Jane”
Theara e Bunthy erano già al tuk-tuk con la mia borsa e zainetto. Mi hanno abbracciato con un “goodbye mommy” quando mi sono girata erano fermi in mezzo al sentiero a salutarmi.
E non mi importa se al mio rientro mi fanno diventare 004 e mezzo, provate vuoi a lasciare quei bambini senza una lacrima.
Ora sono già a PP e domani vado a svuotare la Russian market. La mia missione non è ancora finito.

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