Arrivato a Phnom Penh. Per me e’ la quinta volta. Per certi versi sembra poco, per certi altri sembra tanto, perche’ ogni volta che arrivo qui, mi sembra di esserci da sempre.

La giornata e’stata davvero lunga, con lo stop over a Bangkok e la partita, direi chiusa in pareggio, con i funzionari dell’Ambasciata italiana.

Il primo problema di oggi e’ stata trovarla l’Ambasciata italiana! Ho dovuto salire e scendere da 6 taxi prima di trovare un autista che vagamente sapesse dove doveva portarmi. E per fortuna che a Bangkok abita un’amica conosciuta negli USA, che dando dei riferimenti al taxi driver lo ha indirizzato dalla parte giusta, altrimenti sarei ancora li’ a girare e a cercare la destinazione.

Bangkok è una città davvero caotica. I taxisti devo dire che contribuiscono al caos, facendoti fare un giro di quasi due ore per raggiungere un posto che sta a 10 minuti di auto. Un classico direte……

Il viaggio aereo è stato tutto sommato meno lungo di quanto possa sembrare. Un film, una dormitina sfruttando i 3 sedili liberi accanto al mio, un altro film ed è già ora di scendere a Bangkok.

Dopo l’Ambasciata e un meritato pranzo in aeroporto con la mia amica Ting, si riparte alla volta di Phnom Penh. Al gate devo passeggiare su e giù per non addormentarmi ed inizio a sentire suoni vagamente familiari di gente che parla khmer. Distinguo qualche parola qua e là. Dire che capisco è fantasia, ma il suono è davvero gradevole.

Il volo dura veramente un attimo, perchè la stanchezza incomincia a farsi sentire e le palpebre non ne vogliono sapere di stare su. E poi riapro gli occhi dopo uno scossone ed eccolo lì, l’aeroporto di Pochentong, ancora una volta …… Welcome to Cambodia…..