E così incomincia già la seconda settimana del viaggio. Stamattina ci prendiamo un pochino di tempo in più e ci troviamo per colazione alle 8.30. Partenza da Kampot alle 9 e arrivo al Centro alle 9.30 circa.
La prima parte della mattinata è dedicata ai piccolini, che sono in aula nella biblioteca con Kimlaan. Vado avanti e indietro facendo qualche foto.
Poi è tempo di recuperare un po’ del ritardo accumulato con il mio diario. Mentre Sokkea fa i colloqui individuali allo staff io approfitto per recuperare.
A fine mattinata un giro di tutte le aree del centro per fare una sorta di reportage fotografico su come ogni area è impiegata, come è manutenuta, verificare se c’è qualcosa di rotto, come sono le condizioni dei servizi igienici. Sembra tutto abbastanza in ordine. La pulizia, rispetto allo scorso anno è notevolmente migliorata, sia per la presenza dello staff fatto quasi solo da ragazze, sia perchè la signora che adesso impieghiamo (la nonna di due delle nostre bimbe) fa un lavoro decisamente migliore alla signora che se ne occupava in precedenza. Non siamo ai livelli di pulizia di casa nostra, ma considerato che siamo in un’area rurale e che il Centro è frequentato ogni giorno da oltre 100 bambini di età compresa tra i 3 e i 12 anni, direi che siamo messi decorosamente bene.
All’inizio del pomeriggio arrivano i bambini della scuola primaria e con loro la piccola Nita. Faccio un veloce controllo delle sue gambe. Non è ancora completamente guarita e ha ancora parecchi segni neri e alcune ferite ancora aperte, ma sembra proprio che la cura prescritta dai medici di Kampot stia miglioranedo la sua situazione. E quindi questo vuol dire anche che la mamma sta effettivamente seguendo le istruzioni che le sono state date. Bene.
Le attività fervono e a fine giornata, prima del rompete le righe tutti in fila per la distribuzione dell’avviso da dare ai genitori per l’incontro di domani, qui al Centro.
Stiamo facendo tante piccole cose, tanti aggiustamenti, a volte anche con discussioni vivaci, ma sempre con lo spirito migliore per fare tutto quello che è possibile fare con le nostre risorse per i nostri bambini.
Spendiamo parte del pomeriggio a verificare i nostri contatti per avere un preventivo aggiuntivo per la pavimentazione che vorremmo realizzare di fronte ai bagni. Tramite il nostro amico Rito riusciamo ad entrare in contatto con un altro costruttore. Vedremo nei prossimi giorni cosa ci proporrà. L’idea è quella di avere un prezzo più vantaggioso, a parità di lavoro e comunque con la differenza di prezzo aiutare comunque la famiglia della nostra ragazza. Vedremo nei prossimi giorni dopo il sopralluogo del costruttore.
C’è ancora tanto da fare. Adesso con tutte le classi concentrate al pomeriggio tutti i bambini studiano da noi contemporaneamente. Non c’è più l’alternanza mattino pomeriggio che c’era negli scorsi anni. Quindi abbiamo 4 classi operative in contemporanea. Una all’interno del Centro. Una nella biblioteca. Due negli ambienti coperti esterni. Ma il rumore che i bambini fanno quando interagiscono tra loro o con gli insegnanti a volte è davvero assordante. Bisognerebbe davvero costruire un’ala aggiuntiva del Centro, da collocare accanto alla attuale biblioteca, ma sarebbe necessario fare una raccolta ad hoc, dedicata espressamente a questo, come facemmo nel 2014. Vedremo se sarà possibile farlo. Intanto verifichiamo i costi con il costruttore che verrà. I costi dei materiali per costruzione stanno salendo parecchio è il dollaro, pur avendo un cambio più favorevole rispetto ad inizio anno, non è certo ai livelli di 76/77 centesimi di euro come era nel 2014, quando con circa 25.000 euro complessivi abbiamo acquistato terreno e casa e fatto tutti i lavori di sistemazione.
A fine giornata home visit alla casa della dolcissima Lina. Consegniamo un sacco di riso a lei e ai nonni che la supportano. I genitori hanno divorziato quando lei era piccolina ed è rimasta da sola con i nonni. Non hanno campi di riso, la nonna lavora saltuariamente, il nonno, più anziano non lavora, e così a volte è anche difficile mettere insieme nella stessa giornata tre pasti almeno a base di riso.
Purtroppo situazioni così sono più frequenti di quanto si possa pensare. Certo il nostro sostegno può risolvere solo una parte dei problemi, ma sapere di poter portare un po’ di sollievo a persone anziane che stanno facendo quello che avrebbero dovuto fare i loro figli ci fa sperare che sia loro che i bambini che assistono possano barcamenarsi un po’ meglio in mezzo alle mille difficoltà che ci sono qui.
C’è un pensiero ricorrente che mi passa per la testa ogni volta che vedo queste situazioni. Ed è che è veramente poco sopportabile che nel 2017 ci siano ancora così tante situazioni di povertà assoluta. E’ veramente assurdo che nel mondo ci sia così tanta ricchezza concentrata in poche mani e così tanta gente faccia fatica ad avere 3 pasti decenti al giorno, non disponga di acqua decente per i propri bisogni e viva solo per la pura sussistenza.
Uno dei grossi problemi qui, come in tutti i Paesi del Terzo e Quarto mondo, è la disponibilità di acqua potabile. Anche qui a casa di Lina è possibile vedere i grossi contenitori nei quali viene raccolta l’acqua piovana, che è l’acqua più pulita di cui possono disporre, perchè l’alternativa sono le pozze che si formano con le piogge, almeno fintanto che dura la stagione delle piogge, mentre nella stagione secca è perfino problematico avere qualsiasi tipo di disponibilità di acqua. Uno dei sogni che abbiamo, e chissà se mai lo si potrà realizzare, è quello di portare qui un team che sia in grado di trivellare alcuni pozzi nelle varie aree in modo da servire le varie zone dell’area rurale e consentire anche alle famiglie che non hanno un pozzo “privato” di disporre di acqua di qualità decente. Speriamo davvero che non rimanga solo un sogno.
Once again…Cambodia or bust. A domani.