Oggi mattinata a Kampot. Innanzitutto al Sonya Kill Hospital, a circa una ventina di minuti di tuk tuk dalla nostra guesthouse. I medici che vengono al nostro Centro hanno consigliato approfondimenti per Cheatra per un controllo cardiologico e per Kemhien per un problema di debolezza e lievi mancamenti che le capitano di tanto in tanto (Center Children). Poi ci sono Nita e Theara, entrambe per il problema delle ferite alle gambe.
Quando arriviamo verso le verso le 9.30, Cheatra e Theara stanno già facendo la visita, mentre Nita e Kemhien stanno ancora aspettando il loro turno. Sono partiti tutti con il tuk tuk di Mr. Dom stamattina alle 7, per avere un posto per una visita non troppo tardi nella mattina. A dir la verità non è che la sal d’attesa dell’ospedale mi sembri così affollata, ma dobbiamo ricordarci che siamo in Cambogia, non a Milano. Qui i tempi sono tutti più tranquilli.
Verso le 10.15 hanno tutti ricevuto assistenza. Per fortuna sembrerebbe nulla di grave per nessuno. Kemhien sembrerebbe avere forse più un problema di eccessiva emotività e di necessità di vitamine che di altro tipo. Anche Cheatra è ok. La piccola Nita esce dalla visita con il suo sacchettino di plastica trasparente con crema cortisonica e gocce di vitamina da prendere fino a guarigione. Solo Theara dovrà tornare per visite di controllo mensili e anche a lei prescrivono un trattamento esterno sulla pelle da fare quotidianamente prima di andare a dormire.
Approfottiamo per fare qualche foto all’esterno della moderna struttura dell’ospedale. Nato dalla donazione dei genitori di una ragazza tedesca che hanno voluto renderle omaggio crendo questa struttura, il Sonya Kill Hospital è ormai una struttura di riferimento per tutta l’area. E anche per noi è diventato punto di riferimento ogni volta che i nostri medici suggeriscono un approfondimento o per emergenze non gestibili a livello dello street hospital di Domnak Chamboak.
All’uscita troviamo il nostro amico Mr. Dom, che tornerà a Domnak Chamboak con Kemhien, Cheatra e le due mamme. Nita e Theara vengono con noi in centro a Kampot perchè dobbiamo passare alla farmacia a comprare altri medicinali che i medici del Sonya Kill Hospital hanno prescritto.
Il viaggio di rientro a Kampot lo facci con Nita in braccio. E’ tranquilla. Si guarda in giro. Una manina appoggiata al sostegno esterno del tuk tuk e l’altra a tenere stretta la sua busta di medicine. Fa fatica a tenere aperti gli occhi, per il vento che c’è. Per quello che posso cerco di proteggerle il viso e gli occhietti facendole schermo con la mano. E’ davvero un tesorino.
Una volta fatti gli acquisti in farmacia, la stessa dell’altro giorno, sempre affollata di gente, il nostro tuk tuk driver parte alla volta di Domnak Chamboak dove deve recuperare Kemheng e Somphors per portarle qui da noi a Kampot al mercato per l’acquisto delle loro biciclette nuove.
Mentre aspettiamo ci parcheggiamo in un internet caffè, uno dei tanti piccoli eleganti caffè che sono sorti a decine qui in città.
E’ ormai mezzogiorno e ancora non si vede nessuno. Sokkea chiama Kimlaan, che è stata incaricata di accompagnare le ragazzine (non mi sento più di definirle bambine ormai, stanno crescendo così in fretta). Somphors non era stata avvisata dalla mamma che avrebbe dovuto essere alle 11 al Centro per venire a Kampot.
Alla fine ci raggiungono al coffee shop alle 12.30 e dopo una bevanda ristoratrice, visto il caldo che fa fuori, ci avviamo verso il mercato. Nel primo negozio non troviamo nulla che piace loro. Nel secondo che visitiamo c’è molta più varietà. Somphors sceglie una bici color rosa, misura da adulto. mentre Kemheng prende ancora una misura intermedia, visto che lei è più piccola di statura. Il colore è argento. Avrei tifato per un fiammante rosso ma va bene quello che piace a loro. Il nostro tuk tuk driver e il proprietario del negozio fissano ben bene le biciclette al retro del tuk tuk e siamo pronti per andare a mangiare un boccone insieme prima di avviarci verso il Centro.
Il viaggio di ritorno lo faccio in mezzo a Kemheng e Somphors. Kemheng è ancora molto timida, nonostante mi conosca ormai da 4 anni. Somphors mi prende le mani tra le sue e mi dà un bacio sulla guancia per ringraziarmi. Tiene le mani strette sulla mia per tutto il viaggio. Lei ha perso il papà da qualche mese e le cose non sono semplici nè per lei e il fratello, nè per la mamma.
Nel pomeriggio abbiamo la distribuzione periodica dei materiali per i bambini del SAD. Per i bambini SAD della scuola primaria che frequentano il Centro (31 in tutto su 104) questa volta ricevono l’uniforme scolastica e il pocket money (25.000 Riel, 6.25 usd). Loro ricevono la merenda quotidiana durante le giornate al Centro. I ragazzi e le ragazze della scuola secondaria, che non frequentano il Centro durante la normale giornata di attività perchè passano l’intera giornata a scuola, ricevono inoltre due confezioni di latte (12 monoporzioni) e una scatola di noodles. Prima dell’inizio della scuola tutti hanno ricevuto uno zainetto nuovo da usare per portare i libri e i quaderni necessari per le lezioni. Anche Makara e sua sorella, i bimbi del Centro la cui casa siamo andati a visitare il giorno prima (quella fatta di lamiera e foglie di palma) ricevono una scatola di noodles, per dare una mano alla loro situazione.
Come già avvenuto ieri, anche oggi è mio compito consegnare il materiale ai bambini. Srey Leak, Pai e Kimlaan alla selezione e consegna delle uniformi. Channa a ricevere le firme che attestano la consegna del materiale. Sony con la sua fotografia acrobatica, appare qua e là all’improvviso stile Wild Coyote nei cartoni animati. Sokkea a fare le fotografie ufficiali dei bambini per gli aggiornamenti dei nostri tabelloni e per l’invio agli sponsor. Io e il nostro tuk tuk driver a consegnare pacchi di noodles e latte.
Ormai siamo all’imbrunire e i ragazzi se ne vanno alla spicciolata, dopo essere passati tutti per il ringraziamento, il saluto e un abbraccio. Loak Kruu…. Ria plia…. Maestro… arrivederci… . Arriva Vannak con la sua voce simpatica e squillante… Good Bye Franco…. See you tooomoorrooow!
Sa’aik chuap knia Vannak. Ci vediamo domani Vannak.
Ora di fuggire. La moglie del nostro tuk tuk driver lo ha già chiamato diverse volte. Avrebbe dovuto partecipare alla prima giornata del matrimonio di sua nipote, ma ha voluto comunque venire a seguire noi. Quando arriviamo presso la svolta di casa sua a qualche chilometro dal centro di Kampot ci chiede se può fare una piccola deviazione e così eccoci invitati alla serata del matrimonio.
I parenti stanno allestendo le piccole ceste di doni, soprattutto la frutta, che verrà donata agli sposi per dare poi la colazione agli ospiti che inizieranno ad arrivare la mattina successiva, prestissimo. La sposa si sta facendo sistemare i capelli davanti a una decorazione floreale che esprime i migliori auguri di tutti agli sposi. Ci saranno pochi invitati domani, poco più di duecento. Qui è così. I matrimoni dei meno ricchi si svolgono su due giornate. I matrimoni più sfarzosi anche su 3 giornate. E’ praticamente un rituale che santifica la relazione non solo tra marito e moglie, ma anche e forse soprattutto tra le famiglie. Ci vengono offerti Khmer Curry soup, ottima, e Phnom Penh Style noodles, quei noodles croccanti che spesso mangiavo allo Spring Valley. Direi che non potevo cascare meglio. I miei due piatti preferiti.
Ora di rientrare davvero in hotel. Ci lasciamo con l’invito a tornare l’indomani per la cena finale del matrimonio. Ma anche domani sarà una giornata impegnativa. Di relax, perchè non ci sono attività al Centro il sabato, ma impegnativa perchè andremo a visitare Bokor Mountain in moto.
A domani
Stay with Cambodia or bust….. Hugs everyone! un abbraccio a tutti.